Intolleranza al lattosio cosa mangiare: gli alimenti da integrare e quelli che bisogna eliminare per scongiurare i sintomi di questa fastidiosa problematica.
Tra i disturbi alimentari che interessano una parte non indifferente della popolazione mondiale troviamo l’intolleranza al lattosio. Secondo le stime dell’OMS più del 50% è soggetta a problematiche relative al consumo di latte e dei suoi derivati. Cifre consistenti che raggiungono la quasi totalità nell’estremo continente asiatico, dove la cultura alimentare non prevede difatti la presenza di latte vaccino ed alimenti affini.
Ma a cosa è dovuta questa intolleranza? Quali sono le alternative per i soggetti che soffrono di questo disturbo? In caso di intolleranza al lattosio cosa mangiare? A seguire risponderemo a questi quesiti, illustrando anche alcune soluzioni salutari che noi di Metodo Informa proponiamo con successo per la salute dei nostri clienti.
L’intolleranza al latte e ai suoi derivati è disturbo provocato da una minore produzione della lattasi da parte dell’organismo umano, che si verifica in prevalenza nel corso della crescita dell’individuo, ancor prima dell’inizio dell’adolescenza. Si tratta di un enzima avente un ruolo cruciale nella fase di assorbimento dello zucchero, che permette la sua scissione in galattosio e glucosio. Ciò fa sì che possa essere digerito senza problemi.
A ridosso dell’adolescenza però la presenza della lattasi si abbassa drasticamente (in casi molto rari può essere addirittura congenita), dando vita ad avvisaglie fastidiose non appena viene ingerito il latte. Possiamo riscontrare infatti dolori allo stomaco, sensazione di gonfiore, nausea, meteorismo, coliche, dissenteria, fattori che si verificano per lo più quando se ne consuma in misura maggiore rispetto al solito, superando quindi la soglia di sopportabilità derivata dalla presenza o meno della lattasi.
Al fine di non avvertire i sintomi qui esposti è opportuno stabilire un regime alimentare caratterizzato dall’assenza, o dal consumo inferiore, di quei cibi che scatenano suddette reazioni. Ecco una piccola lista dei prodotti consentiti relativi al comparto caseario e non:
In questo elenco può sembrare strana la presenza di formaggi. Nonostante siano derivati del latte, quelli “invecchiati” detengono una quantità di lattosio davvero esigua che va scemando andando avanti con la stagionatura, tale da non arrecare alcun sintomo. Via libera anche e soprattutto al latte di soia, di mandorla, di riso e d’avena, essendo di provenienza vegetale.
Altresì i cibi da scartare sono:
Il prosciutto cotto e la besciamella contengono il lattosio in quanto conservante, non presente invece nel crudo e nella bresaola. Stessa cosa i classici croissant e gran parte dei biscotti che mangiamo a colazione, prodotti con il latte.
Il successo del programma MetodoInforma è dovuto, oltre al raggiungimento dei risultati da parte dei nostri clienti, grazie anche a quei prodotti destinati per chi è affetto da questa intolleranza. Quindi in merito alla domanda “intolleranza al lattosio cosa mangiare” un’ottima soluzione è quella dei Prodotti lactose free da poter consumare in qualsiasi momento della giornata, adatti a questo specifico regime alimentare.
Consigliamo inoltre di verificare qualsiasi tipo di tolleranza, soprattutto come riconoscere l’intolleranza al lattosio, tramite gli esami appositi da eseguire presso le strutture sanitarie preposte, così da avere piena coscienza della propria condizione fisica.
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