Intolleranza al glutine cosa mangiare: i cereali permessi e quelli da evitare

Intolleranza al glutine cosa mangiare: quali sono gli alimenti da prediligere per sottoporsi ad una dieta caratterizzata dall’assenza di questa proteina.

A causa di specifici disturbi alimentari migliaia di persone nel nostro paese sono impossibilitati nel consumare cibi contenenti il glutine, una sostanza proteica che si può trovare all’interno di cereali come l’orzo e il grano. Tale fenomeno è conosciuto con il temine celiachia, un’infiammazione dell’intestino provocata appunto dall’ingestione di questo elemento, con conseguenti problemi di carattere fisico quali dolore, gonfiore nella zona addominale e diarrea.

In base alle verifiche effettuate dagli organi competenti oltre 200 mila italiani sono affetti da questa patologia. Una cifra consistente che si avvicina al milione se si tiene conto di coloro che non ne sono a conoscenza, reputando i sintomi come momentanei fastidi di carattere digestivo. Pertanto variare la propria alimentazione è la cosa giusta da fare a riguardo, con un’ottima dieta senza glutine ideale anche per chi non presenta problemi alimentari. Una soluzione capace di assicurare allo stesso tempo l’apporto giornaliero del nutrimento di cui abbiamo bisogno.

Intolleranza al glutine cosa mangiare

Come riportato pocanzi il glutine è una proteina che si trova essenzialmente nei cereali. Di conseguenza un celiaco deve eliminare dalla sua dieta queste tipologie di prodotti, così da favorire il corretto funzionamento dell’apparato digestivo. Ma in caso di intolleranza al glutine cosa mangiare?

Ecco tre elenchi ciò che è vietato, permesso e a rischio:

• Da evitare il grano, l’avena, l’orzo, il malto, la segale, il farro, il kamut, le farine da questi derivati e gli alimenti che possono contenerne traccia: cotolette e verdure impanate, i biscotti e i drink con l’avena, caffè d’orzo e al malto, seitan, il lievito madre;
• Nessun problema con il mais, la quinoa, il riso, il grano saraceno, il miglio, la semola, l’amaranto, ottimi sostituti gluten free da integrare senza alcun problema, legumi, verdure, frutta, carne, pesce, uova, latte, formaggi, yogurt, oltre a pane e pasta realizzati con le farine dei cereali non vietati;
• Da prestare attenzione invece ai prodotti industriali come i piatti pronti o istantanei, le passate di verdura, gli amidi, i salumi, le conserve, la panna a lunga conservazione, gli yogurt con addensanti, il latte in polvere, i drink light, le bevande al cacao.

Quindi si può tranquillamente avere un’alimentazione normale che prevede l’assunzione di tutto ciò di cui l’organismo necessita per vivere

Metodo InForma ed alimenti gluten free: la soluzione ideale per un pasto sano e completo

Oltre ai programmi studiati appositamente per garantire la perdita di peso Metodo InForma propone una serie di cibi salutari adatti anche per i soggetti che non sanno cosa mangiare con l’intolleranza al glutine. Senza dimenticare coloro i quali devono necessariamente limitarne il consumo per ripristinare il corretto operato gastrointestinale.

Tra i prodotti gluten free presenti nel nostro sito possiamo citare sia quelli dolci che salati. Snack, barrette proteiche per spezzare il digiuno tra i pasti principali, biscotti, tavolette al cacao, stick alla pizza o al rosmarino, pasta, riso, fino ad un buon bicchiere di birra low carb da assaporare con gusto. Cibi di alta qualità pensati appositamente per questa tipologia di clienti, in modo tale da garantirgli un’alimentazione variegata e salutare.

Dieta senza glutine per dimagrire? Facciamo chiarezza

In precedenza abbiamo affermato che una dieta gluten free è consigliata anche per i non celiaci. Molti però ritengono che la motivazione principale sia riconducibile al dimagrimento. Tuttavia la realtà è ben diversa, non essendovi studi che certificano questa tesi. Allo stesso tempo tale aspetto non implica che non si possa trarre dei vantaggi da questo stile alimentare, anche per i non celiaci.

Molte ricerche mostrano come il glutine favorisca l’insorgenza di disturbi intestinali. Pertanto limitarne il consumo in alcuni periodi di certo comporta benefici per il sistema digerente.